Aspromonte

L’Aspromonte si erge rapido e ripido al centro del Mediterraneo. È la montagna più meridionale d’Italia e forse la più estrema, non solo in senso geografico. Chi non l’ha mai conosciuta rimane incantato dalla sua bellezza, chi ci è venuto la prima volta poi ci ritorna. Orograficamente impervia ed ostile, di origine geologica più simile alle Alpi che al resto dell’Appennino, ha indole selvaggia e custodisce ancora visibili i segni di un passato importante. Nei corso dei secoli è stata percorsa dai greci, dai romani, da monaci erranti, da fuggitivi, da briganti, da pastori, da greggi e da animali selvatici di ogni tipo.   Le “fiumare” solcano le alture determinando l’aspetto caratteristico dei versanti che cambiano da costa a costa, da valle a valle. Lungo il loro corso, spesso impetuoso e fortemente influenzato dalle stagioni, generano innumerevoli cascate, gole, insenature e forre che sono tra gli angoli più suggestivi ed impenetrabili che questa terra sappia offrire. Una terra di meraviglie ma anche di contraddizioni che la gente d’Aspromonte esprime in pieno: è diffidente ma ospitale, silenziosa e con mille storie da raccontare, incosciente e saggia. È allo stesso tempo nemica e custode del territorio che più volte, privato in parte della sua copertura forestale, è franato rovinosamente su quelli che oggi sono i “paesi fantasma”, tappa obbligata per ecoturisti ed escursionisti. L’Aspromonte scardina ogni pregiudizio, sconvolge gli stereotipi, affascina e stupisce, fa innamorare chi lo scopre, come il suono lontano dei suoi lupi che dalle vette più alte, con il loro ululato, svelano i misteri più intimi di una terra che merita di essere percorsa e conosciuta.